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Mi sono svegliato da un sogno bellissimo
dove io ero il mare, e il tramonto
dipingeva la mia acqua di colori:
oro e ambra cavalcavano le onde;
mentre il vento spettinava
le mie creste spumeggianti,
e la solitudine si inebriava
nell' aria di sale, rasserenante.
amorevole come un abbraccio, nel vibrare
di nuove emozioni, pensieri
allineati in corse sfrenate
verso la battigia, accogliente
come il resporo di una mamma.
Due soli si guardavano compiaciuti,
nel cielo roseo di un mattino ancora sognante:
Uno si alzava verso lo zenit
con un bellissimo sorriso che accompagnava,
la danza di piccoli cirri bianchi e rosa,
giocosi come bambini
nella pausa di ricreazione dell' asilo.
L' altro scendeva sonnecchiando incontro all' acqua,
portando in dono i suoi colori fiammeggianti
copme scintille di corallo,
le sue parole fatte di silenzi e speranza.
E in quel doppio sguardo del cielo,
tra l' addio e il saluto,
ho sentito la mia anima stendersi
come sabbia calda al primo tocco del giorno.
Ogni granello portava un ricordo,
una parola non detta,
una carezza sfiorata nel tempo
di un sogno che ancora respirava in me.
Il mare che ero stato,
sussurrava con voce liquida e profonda
i segreti delle stelle spente,
mentre gabbiani d' inchiostro di seppia
scrivevano versi profondi nell' aria,
tra le righe curve del vento.
Camminavo sulla riva del mio cuore,
là dove i pensieri si fanno conchiglie
e le emozioni tornano,
come onde fedeli,
a bagnare la ruggine dell' anima,
E il sole che saliva.
Quel sole sorridente e giovane,
mi offriva una promessa muta:
che ogni sogno, se custodito
può diventare aurora.
Camminavo senza passi,
trascinato dal respiro del mondo,
tra fragranze di sale e memorie
che fiorivano come alghe luminose
nel giardino sommerso dell' essere.
Ogni onda era un pensiero che tornava
come onda di risacca,
con voce d' eco e pelle di spuma;
a raccontarmi chi ero stato
prima che il sogno mi vestisse di cielo.
E l' acqua mi riconosceva;
con la pazienza delle madri,
mi accoglieva nei suoi abissi
senza chiedere,
solo donando silenzi colmi di senso.
Tra le dita del vento
ho sentito carezze antiche,
voci senza volto
che danzavano leggere
come canti di balene lontane.
Poi un riflesso:
una figura sulla riva,
forse me stesso, forse un altro,
che attendeva...
Non il risveglio, ma il ritorno.